Ginocchia: benedetta o maledetta primavera?

La primavera è la stagione della rinascita: le giornate si allungano, si torna a trascorrere  più tempo all’aperto e anche per chi pratica attività sportive, si sprigiona prepotente la voglia di “scatenare  le energie “ accumulate durante la lunga pausa invernale .

Jogging, bicicletta, tennis, calcio o calcetto, lunghe escursioni in montagna, ma non solo: giardinaggio, lavori all’aperto: insomma ritorna la voglia di sottoporre il proprio fisico a sforzi e ad attività più intense e continue rispetto a quanto fatto durante il letargo invernale.

Questa piena ripresa porta certo un beneficio al nostro fisico un po’ intorpidito e imbolsito, ma, se ci concentriamo sulle nostre ginocchia, il bilancio è solamente positivo, oppure è necessario  prepararsi adeguatamente per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese?

Come ben sappiamo le ginocchia rappresentano un po’ il punto nevralgico del nostro arto inferiore. Sono articolazioni meravigliosamente complesse, delicate, che si reggono su equilibri estremamente precari, che possono “andare in crisi” e soffrire se non rispettate e adeguatamente protette e allenate.

Quali possono essere  allora i rischi a cui la primavera, con il suo rifiorire di attività, può esporre queste nostre articolazioni ?

Il dolore da sovraccarico

Se si riprendono attività  sportive di carico (jogging, bicicletta, escursioni in montagna) ma anche attività semplicemente fisiche come il giardinaggio, i o i lavori in campagna, senza essersi minimamente allenati durante l’inverno, il rischio principale è quello di sovraccaricare le nostre ginocchia, non preparate a reggere certo sforzi ,con possibile comparsa di dolori che si localizzano principalmente nella zona anteriore (in corrispondenza della rotula) o posteriore (nel cavo popliteo).

Molti di noi infatti nascono con delle conformazioni di ginocchia non perfettamente allineate .Si parla di ginocchio varo ( quello per intenderci tipo del calciatore) o ginocchio valgo (ginocchia a x) .

Questi allineamenti si traducono in una posizione non corretta della rotula al centro del ginocchio. La rotula è un osso molto piccolo che è sottoposto però a enormi carichi. E’ una sorta di puleggia su cui si scaricano facendo un gradino  ad esempio, circa 7 volte il peso del proprio corpo.

Deve quindi svolgere un enorme lavoro.

Se, senza un’adeguata preparazione muscolare iniziamo a fare chilometri in bici o di corsa, o stiamo inginocchiati delle mezze ore a piantare fiori, o ci impegniamo in ripide camminate in montagna ,la nostra rotula, e quindi il nostro ginocchio, possono soffrire ed esprimere questo loro disagio ,attraverso il sintomo più tipico: il dolore.

Se poi, in età un po’ più avanzata, diciamo dopo i 50 anni, le ginocchia si sono un po’ consumate o perchè in passato abbiamo fatto tanto sport o semplicemente perché  il tempo sta facendo il suo inesorabile lavoro, e di conseguenza cartilagini e menischi ,i nostri naturali ammortizzatori, sono più usurati, allora il rischio di sentire dolore chiaramente aumenta.

Come fare per ridurre questi rischi?

 Il provvedimento più semplice ed efficace è quello di preparare e allenare la muscolatura della propria coscia, che possiamo considerare la prima trincea di protezione delle nostre ginocchia.

Rinforzare il quadricipite con esercizi in isometria (a ginocchio esteso ) con pesi alla caviglia; allungare con esercizi di stretching sia il quadricipite sia i muscoli posteriori della coscia (flessori) , iniziando questo programma anticipatamente rispetto alla ripresa delle attività , rappresenta un’ottima garanzia di protezione , riducendo il rischio di avvertire dolore dopo le prime corse e i primi match di tennis.

Importante è anche sottoporre le ginocchia a sforzi graduali progressivi . Mai iniziare con lunghi chilometraggi o con partite intense e prolungate.

Infiltrazioni preventive con acido ialuronico o altre sostanze?

Non necessariamente.

Vanno comunque programmate dopo una adeguata preparazione muscolare e sono da riservare a quei pazienti che iniziano ad avere una usura della cartilagine del ginocchio.

Le tendiniti

Le più frequenti tendinopatie del ginocchio sono le Tendiniti del rotuleo e del quadricipitale ,la  Sindrome della benderella ileotobiale (IT Band Friction Syndrome) e le tendinopatie del popliteo.

Le prime due sono più frequenti in chi partica sport di salto (basket,pallavolo) mentre la sindrome della benderella ileotibiale è più specifica dei runners.

Tutte queste patologie si manifestano con dolore che è localizzato o all’apice della rotula, lungo in tendine rotuleo o all’inserzione del tendine rotuleo sulla tuberosità tibiale anteriore (nelle tendiniti del rotuleo), o all’inserzione del quadricipite sulla base della rotula (nelle tendinopatie del quadricipitale).

Per quanto riguarda la sindrome della benderella ileotibiale il dolore compare lateralmente al ginocchio, dopo che il paziente ha corso per un po’ di tempo.

Come prevenire l’insorgenza di queste patologie, molto fastidiose, che costringono a sospendere l’attività  sportiva anche per periodi prolungati? Anche  in questo caso una adeguata preparazione muscolare in termini di rinforzo e di allungamento è fondamentale.

Ricordarsi di controllare  le attrezzature(scarpe nei joggers) .Iniziare giocando su terreni non particolarmente duri .

In caso di comparsa di questi dolori, fermarsi, farsi valutare dallo specialista e iniziare immediatamente le cure per evitare che questi problemi possano cronicizzarsi.

Le distorsioni

Per chi, non avendo giocato durante l’inverno, riprende a pieno ritmo sport come il calcio o il calcetto, o sport di salto e ricadute come il basket o la pallavolo, oppure si fa contagiare dalla febbre del padel, il rischio di incorrere in trauma distorsivi del ginocchio è certamente più elevato, soprattutto se questi sport vengono praticati su terreni duri ,che quindi ammortizzano poco e bloccano di fatto l’arto inferiore nelle rotazioni.

traumi distorsivi del ginocchio possono avere vari gradi e interessare diverse strutture con conseguenze più o meno gravi per il paziente.

Possono coinvolgere i menischi, o le strutture legamentose che possono essere interessate o da sole (lesioni isolate) o in combinazione fra di loro (associate). Nell’ambito delle lesioni isolate possono essere coinvolti i legamenti collaterali (mediale e laterale). Le lesioni di questi legamenti sono classificabili in 3 gradi. Solo quelle di terzo grado richiedono un intervento chirurgico ,mentre quelle di primo e secondo grado guariscono con un trattamento conservativo.

Anche il legamento crociato anteriore  (LCA) può subire una lesione isolata. A differenza dei legamenti collaterali il LCA non è in grado di guarire o di cicatrizzare e quindi rimane “cronicamente” rotto. In questi casi la scelta se operare o no questi pazienti si basa prendendo in considerazione  una serie di parametri: età, livello di attività, esigenze e aspirazioni del paziente….

Le lesioni associate  (Uno o più collaterali + LCA) sono ovviamente più gravi e richiedono nella maggior parte dei casi un intervento chirurgico o in acuto (nei casi più gravi) o in differita.

Come ridurre il rischio di questi traumi

Anzitutto migliorare la propriocettività del proprio ginocchio.

Cosa intendiamo per propriocettivita?

In parole povere la propriocerrività è il controllo inconscio dei movimenti del proprio ginocchio. Quando ruotiamo, ci giriamo, cambiamo direzione, normalmente il tutto avviene autonomamente senza che noi pensiamo ai movimenti che stiamo facendo. Vengono  messi in atto meccanismi automatici che ci consentono di eseguire questi movimenti senza far correre rischi al nostro ginocchio. Ma se gli stessi movimenti vengono eseguiti a velocità più alte, in condizioni più rischiose, allora questi meccanismi automatici devono essere più allenati, più pronti a rispondere a sollecitazioni più importanti.

Esistono quindi esercizi cosiddetti propriocettivi, fatti su tavolette instabili, in condizioni di equilibrio più precario, che allenano questi meccanismi. Prepararsi alla ripresa delle attività sportive stagionali facendo questa specifica ginnastica è fondamentale. Così come sarebbe buona norma prepararsi da soli ai movimenti dello sport che si vuole praticare, prima senza e poi con la palla.

Ovviamente il tutto associato ad un buon tono e ad una buona elasticità muscolare.

Piccoli suggerimenti, piccoli provvedimenti che servono a rendere la ripresa primaverile delle attività sportive un momento di sfogo piacevole e rigenerantesenza sofferenze e con pochi rischi per le vostre preziose ginocchia.

Dott. Massimo Berruto -Ortopedia – Chirurgia Articolare del Ginocchio

TRAUMASPORT 10.10

10 infortuni più frequenti nei 10 Sport più praticati in Italia

Prefazione

Perché un libro sulla Traumatologia dello Sport, in un panorama editoriale che ne contempla già tanti e magari ancora più sport specifici?

In realtà con questo volume abbiamo voluto rivolgerci in modo particolare  al mondo ortopedico, fisioterapico e della medicina dello sport del Nostro Paese, pensando ad una pubblicazione che trattasse  le 10 più frequenti  patologie traumatiche  dei 10  sport più praticati in Italia, scegliendo, in ciascun ambito alcune di queste per evitare inutili sovrapposizioni.

Dr. Massimo Berruto – Responsabile  UOS Chirurgia Articolare del Ginocchio – ASST-PINI-CTO-Milano

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