Le lesioni del legamento crociato posteriore sono significativamente meno frequenti rispetto a quelle del legamento crociato anteriore (circa il 10% di tutte le lesioni legamentose) e possono essere isolate, in seguito a traumi diretti sulla tibia, tipico è il meccanismo da trauma contro il cruscotto dell’auto in seguito ad incidente stradale, o a traumi in flessione del ginocchio o associate a lesioni di altre strutture legamentose che possono verificarsi in traumi distorsivi soprattutto in rotazione esterna.
I sintomi delle lesioni del legamento crociato posteriore
I sintomi, in fase acuta, sono sovrapponibili a quelli delle lesioni del legamento crociato anteriore:
- sensazione di rottura all’interno del ginocchio
- dolore
- versamento
In fase cronica invece le lesioni del legamento crociato posteriore danno normalmente meno disturbi: soprattutto i cedimenti sono meno frequenti.
Ciò non significa che tali lesioni siano meno gravi; anzi le ginocchia con una rottura inveterata del legamento crociato posteriore degenerano maggiormente e più rapidamente rispetto a quelle con una lesione del legamento crociato anteriore.
La diagnosi delle lesioni del legamento crociato posteriore
Le lesioni del legamento crociato posteriore sono clinicamente più difficili da diagnosticare.
In questi casi la RMN può essere molto utile anche se alcune volte non aiuta a chiarire la diagnosi.
Nei casi dubbi è pertanto necessario procedere ad un’artroscopia.
Il trattamento della lesioni del legamento crociato posteriore
Le lesioni del legamento crociato posteriore pongono, rispetto a quelle del legamento crociato anteriore, molti più dubbi circa la scelta del trattamento più opportuno.
In primo luogo perché sono inizialmente, nella maggior parte dei casi, meno sintomatiche rispetto alle lesioni del LCA, e secondariamente perché fino ad oggi, i risultati degli interventi chirurgici di ricostruzione del LCP hanno dato risultati meno brillanti.
Attualmente quindi il trattamento chirurgico è consigliabile in fase acuta solo nelle gravi lesioni associate del LCP e dei legamenti periferici (in particolare del legamento collaterale esterno ), mentre in fase cronica nelle lesioni associate del LCP e del compartimento esterno o in quelle isolate con grave lassità posteriore e instabilità del ginocchio.
Negli altri casi è preferibile scegliere un trattamento conservativo che ha come obiettivo il potenziamento del muscolo quadricipite della coscia , utilizzando, se necessario, una ginocchiera adeguata quando si pratica attività sportiva.
Nei casi in cui c’è l’indicazione, anche nelle lesioni del legamento crociato posteriore, si può procedere ad un intervento di ricostruzione per via artroscopica.
Anche in questi casi il trapianto più comunemente utilizzato è il terzo centrale del tendine rotuleo che viene fissato nei tunnel ossei mediante viti metalliche.
I risultati della ricostruzione del LCP sono tuttavia meno brillanti rispetto a quelli del LCA con una percentuale di successi che non supera il 70%-75% rispetto all’88%-90% delle ricostruzioni del legamento crociato anteriore.