Legamento crociato anteriore: cosa fare

Legamento crociato anteriore

In questi giorni il mondo del calcio  si è stretto  con affetto intorno a Federico Chiesa , grande protagonista della recente vittoria all’Europeo di calcio, caduto sfortunatamente sul prato dell’Olimpico, rompendosi il legamento crociato anteriore del ginocchio.

Questa è la stagione dell’anno, anche grazie allo sci, in cui il legamento crociato anteriore (LCA) torna prepotentemente alla ribalta.

Legamento crociato anteriore: le domande più ricorrenti

Ma perché si rompe così facilmente? Cosa fare ? Operare oppure no? Dopo quanto tempo si può riprendere l’attività sportiva? Dopo l’intervento si riesce a tornare allo stesso livello di prima?

Sono queste le domande più ricorrenti in tema di crociato anteriore, legamento tanto preziosoquanto delicato.

Se pensiamo alle sollecitazioni e al ruolo che il LCA svolge e poi lo guardiamo, lo tocchiamo e ne saggiamo la resistenza, capiamo perché la rottura del crociato anteriore rappresenta più del 20% di tutte le lesioni del ginocchio .

L’apparenza è quella di una struttura anatomica solida, ma comunque delicata.

 Il suo compito è fondamentale: dare stabilità nei movimenti di rotazione, di torsione, nei cambi di direzione.

Senza il crociato anteriore un ginocchio è instabile, cede ,”non tiene” come molti pazienti raccontano.

Quali sono i segni più tipici della rottura del LCA?

La netta sensazione descritta dal paziente al momento dell’incidente che il ginocchio vada per un attimo fuori posto.

Successivamente e abbastanza rapidamente (nell’arco di poche ore)  l’articolazione si gonfia.

 Il legamento è infatti vascolarizzato: la sua rottura provoca lo strappo dei vasi che lo irrorano con abbondante versamento di sangue.

Il dolore è intenso al momento del trauma ma successivamente diminuisce e se il ginocchio viene svuotato del sangue che lo ha riempito (questa manovra si chiama artrocentesi) il paziente prova immediatamente un sollievo.

Legamento crociato anteriore: diagnosi e trattamento

La diagnosi, in mane esperte, si fa semplicemente con la visita e l’esecuzione di un paio di test manuali.

La RMN serve più che altro per una conferma e soprattutto per evidenziare eventuali lesioni associate (menischi e/o danni cartilaginei).

Il trattamento iniziale è preferibilmente conservativo.

E’ necessario che il ginocchio superi la fase infiammatoria acuta successiva al trauma e non è necessario immobilizzarlo.

E’ utile usare le stampelle e iniziare immediatamente un programma di fisioterapia che consenta di recuperare il più in fretta possibile il movimento del ginocchio e, contemporaneamente, impedisca la diminuzione del tono muscolare.

Legamento crociato anteriore: quale la soluzione migliore? 

Nei giovani, negli sportivi agonisti, o anche in coloro che praticano attività fisiche a rischio e nei pazienti che lamentano instabilità del ginocchio nella vita quotidiana , la soluzione più appropriata è certamente quella dell’intervento chirurgico di ricostruzione del LCA.

Senza crociato, infatti, gli sport consentiti sono pochi: bicicletta, nuoto non a rana ,corsa in linea e sci moderato.

Tutte le altre sono da considerare attività a rischio di instabilità e cedimento.

E se un ginocchio cede perché il legamento crociato non lo sostiene può ulteriormente danneggiarsi.

Si possono cioè rompere altre strutture nobili come i menischi o le cartilagini.

Tutto questo può determinare, nel giro di qualche anno, una precoce evoluzione di quel ginocchio verso l’artrosi.

Quindi non necessita di intervento chi non fa attività sportiva a rischio e che non ha cedimenti o instabilità nella vita quotidiana e, nella maggior parte dei casi , gli over 50.

Tutti gli altri pazienti sono candidati ad intervento di ricostruzione del legamento che viene eseguito con tecnica artroscopica (quindi mini invasiva)  sostituendolo con un tendine prelevato dallo stesso ginocchio (terzo centrale del tendine rotuleo o quadricipitale oppure tendini flessori gracile e semitendinoso).

La scelta fra questi diversi innesti dipende:

  • dall’età del paziente,
  • dalla conformazione del suo ginocchio,
  • dal tipo di sport praticato.

Il terzo centrale del tendine rotuleo ad esempio  è più adatto ai giovani, agli atleti di alto livello che giocano a calcio o praticano sport non di salto.

Per un giocatore di basket o di pallavolo sono più adatti i tendini flessori che normalmente si usano anche nei pazienti meno giovani o con un minore livello di attività.

DossiersaluteTv intervista il Dr. Massimo Berruto sulle lesioni meniscali

Quali sono i tempi di recupero e di ritorno allo sport ?

Normalmente la riabilitazione richiede step successivi che dovrebbero consentire di tornare ad una quotidianità normale nell’arco di 4-6 settimane e all’attività sportiva fra i 6 e gli 8 mesi.

Ovviamente questi tempi sono strettamente legati al tipo di paziente, alle sue esigenze, ai suoi impegni e al tempo che può dedicare all’attività riabilitativa.

Uno sportivo agonista normalmente deve porsi come obiettivo realistico un periodo di circa 6 mesi.

Oggi leggiamo sempre più frequentemente di calciatori che tornano ad allenarsi dopo 4 mesi da che sono stati operati.

Sono obiettivamente tempi molto stretti che espongono l’atleta ad un più elevato rischio di nuovi incidenti (allo stesso ginocchio, al ginocchio controlaterale , o alle strutture tendinee  e muscolarii).

Anche una volta ritornato in campo bisogna poi tenere conto che per tornare a giocare come prima del trauma i tempi  possono essere comunque lunghi e nel 20% degli operati quel livello non si raggiunge più.

Per il resto della popolazione, che poi rappresenta la maggior parte di coloro che subiscono un intervento per una lesione di LCA, è realistico pensare ad un periodo di 8-9 mesi prima di tornare a sciare o a fare una partita di tennis o di padel.

Conclusioni

Concludendo possiamo pertanto affermare che la rottura del legamento crociato anteriore è un evento frequente, che può essere trattato con delle ottime possibilità di restituire il paziente allivello di attività che precedeva il trauma.

Ma  si tratta comunque di una chirurgia ricostruttiva e riparativa, che non sarà mai in grado di raggiungere la perfezione usata da madre natura nel produrre quella meravigliosa ma delicatissima struttura che è il legamento crociato anteriore.

Anche in questi casi, quindi, la prevenzione rappresenta  l’arma migliore.

Allenarsi adeguatamente prima di fare qualsiasi tipo di attività sportiva, mantenere un buon tono muscolare, migliorare la propria coordinazione neuro-muscolare, avere cura dei materiali e delle attrezzature.

Tutto questo non può certo evitare l’imprevedibile ma aiuta a diminuire i rischi del prevedibile.

Dott. Massimo Berruto -Ortopedia – Chirurgia Articolare del Ginocchio

Fonte: dossiersalute.com